Il Consiglio Direttivo dell’Alleanza Patriziale Ticinese esprime vicinanza e solidarietà a tutti coloro che sono stati così duramente colpiti dall’incredibile alluvione che ha sconvolto il nostro territorio in Vallemaggia e […]
Il Consiglio Direttivo dell’Alleanza Patriziale Ticinese esprime vicinanza e solidarietà
a tutti coloro che sono stati così duramente colpiti dall’incredibile alluvione che ha sconvolto il nostro territorio in Vallemaggia e Mesolcina. In particolare un sentimento di partecipazione va a chi ha perso delle persone care. Gli Enti patriziali sono stati coinvolti drammaticamente dagli eventi e il territorio da loro gestito e amministrato da secoli è stato tragicamente sconvolto. La ricostruzione richiede uno sforzo immane ed è necessario l’aiuto di tutti. Ci vuole coraggio e impegno adesso e nell’immediato futuro. È difficile, perché le risorse a disposizione non sono commisurate all’enormità dei danni. Serve la collaborazione mirata e coordinata di tutti gli attori che operano abitualmente sul territorio Comuni, Cantone, Confederazione, Enti regionali di sviluppo, Organizzazioni turistiche regionali e tutte le Associazioni attive sul territorio. Ma insieme a questo serve l’aiuto di tutti noi. I Patriziati avranno necessità di sostegno per poter operare con la necessaria efficacia; il CD ALPA aderisce ed invita tutti gli Enti patriziali cantonali a partecipare alle raccolte fondi promosse a dipendenza dalla forza finanziaria di ogni Ente (vedasi allegati: “Bavona e Lavizzara “Ricostruiamo insieme”, “Forza Mesolcina”, Catena della solidarietà, o …). Sarà altresì necessario, quale aiuto tangibile e duraturo per le regioni colpite in modo importante, prevedere un aumento straordinario del Fondo per la gestione del territorio da parte del Consiglio di Stato, così che vi siano i finanziamenti necessari per poter ripristinare nel minor tempo possibile le zone danneggiate e dare la possibilità agli Enti patriziali d’intervenire. Concludendo il CD ALPA si distanzia fermamente da alcune considerazioni affrettate espresse da fortunatamente pochi commentatori secondo i quali “alcune regioni di montagna hanno ormai il destino segnato e occorre accettare il loro abbandono”. Sarà per contro determinante nel futuro prestare ancora maggiore attenzione e supporto a queste Regioni che devono assolutamente avere pari dignità ed essere trattate allo stesso modo rispetto alle regioni urbane e ciò anche grazie al loro ruolo complementare nonché al grande patrimonio storico, naturalistico, culturale, socioeconomico, turistico e antropologico. L’introduzione da parte dell’Autorità politica di una nuova strategia di collaborazione e protezione della popolazione, con l’impiego di ogni forza possibile per contribuire a gestire le emergenze dovrà altresì essere prioritaria, soprattutto nell’arco alpino, nonché il supporto costante agli enormi sforzi di ricostruzione e premunizione che l’eccezionale evento ha causato. Siamo fiduciosi che l’ingaggio straordinario e coordinato di tutti noi saprà gestire queste drammatiche emergenze nel migliore dei modi.